Il pagamento delle multe, nel nostro Paese, è possibile anche con la carta di credito. Una possibilità in più di regolarizzare la propria posizione nel caso si venga sanzionati dalle forze dell’ordine per un comportamento non adeguato. Una opportunità che per essere tale deve però essere sfruttata al meglio.
Perché questa precisazione? In base alla legge, infatti, il trasgressore sanzionato avrebbe a sua disposizione il termine di sessanta giorni dalla immediata contestazione della sua violazione o dalla notifica postale per poter corrispondere il dovuto. In alternativa può inoltre decidere di aderire al pagamento ridotto della multa, una strada alternativa concessa a chi decida di chiudere immediatamente il contenzioso. In questo secondo caso ha a sua disposizione cinque giorni e in cambio si vede decurtare la sanzione del 30%, avendo peraltro cura di indicare la decurtazione operata all’interno del verbale.
In questo schema che sembrerebbe tutto sommato semplice, c’è però una strozzatura che rischia di tramutarsi in una beffa per il cittadino sanzionato. Va infatti sottolineato come a seguito di consultazioni tra i ministeri dell’Interno e dell’Economia, sia stato puntualizzato come il termine massimo entro il quale deve essere saldato il dovuto vada rapportato nel caso dei pagamenti effettuati con carta di credito o tramite bonifico bancario al momento nel quale la somma sarà stata realmente accreditata sull’apposito conto indicato per il saldo dell’infrazione.
Proprio questa postilla, aveva ingenerato quindi forti timori derivanti dal fatto che una volta effettuato il pagamento elettronico deve passare un certo tempo prima che la somma venga effettivamente saldata al beneficiario del trasferimento.
Per spazzare il campo da questo possibile corto circuito, è quindi intervenuto l’esecutivo con il cosiddetto decreto banche, approvato in aprile e contenente al suo interno la norma indicata come “salva multe”. Per effetto di quanto stabilito, con il solito linguaggio tecnico che distingue i provvedimenti normativi nel nostro Paese, chi opta per il pagamento di una multa con gli strumenti elettronici, ovvero carta di credito oppure bonifico bancario, ha due giorni in più di tempo, ovvero non più cinque giorni dall’avvenuta notifica, bensì sette o sessantadue.
Il mutamento introdotto dal decreto governativo è perciò sostanziale, a patto di essere interpretato bene dagli interessati. Se è vero che i giorni in più sono due, essi vanno relazionati al momento in cui il versamento effettuato risulti sul conto del corpo di polizia che ha elevato la sanzione. Se prima occorreva pagare perciò al massimo entro tre giorni, oggi lo si può fare entro e non oltre il quinto giorno di ricezione della multa, per avere la ragionevole sicurezza che il pagamento effettuato possa definitivamente chiudere la questione, senza ulteriori strascichi.